Post

Visualizzazione dei post da gennaio 18, 2016

Il grande ovile

Non c'è niente da fare, Luang Prabang è proprio un postaccio. Pensavamo di fermarci due giorni e fare qualche giretto ma scapperemo domani mattina. Ho cancellato il resto del racconto perché non trovavo le parole adatte per descrivere le nostre sensazioni. Trovavo solo parolacce... Personalmente sputerei in faccia al 99% dei turisti. Se questo posto è diventato così è grazie a loro. Posso dire che il nostro amico Maurizio, che ha scattato quasi 3 giga di foto solo nell'ultima settimana nel "nulla", qui non ha neanche tirato fuori la macchina dallo zaino. Non c'è proprio niente che valga la pena ricordare, neanche dei bei momenti o dei nuovi incontri. L'unica eccezione è il ristorante sardo ma, con tutto il rispetto per Simone e per la sua ottima cucina, non può essere un ristorante l'unica cosa degna di nota a Luang Prabang. Non sappiamo ancora che direzione prendere domani, Maurizio andrà a Vang Vieng, noi probabilmente continueremo ad est. L

Riassunto delle puntate precedenti

Immagine
Negli scorsi due giorni siamo stati in balìa dei giapponesi e così, non guidando, non avevo ben chiaro il percorso. Ma non è un problema, siamo nel terzo millennio, le foto hanno il tag GPS e basta un click per visualizzare la posizione sulla mappa. La sorpresa è stata quella di scoprire che siamo stati proprio dove volevamo andare: nelle province di Luang Namtha e di Phongsali. Inoltre il festival di Na Mon con il raduno di tutte le etnie ha concentrato in un giorno ciò che altrimenti avremmo visto in 4. Anche le riprese nel villaggio "in affitto" ci hanno fatto risparmiare un paio di giorni. L'unico neo è che avremmo preferito andarci in moto, in particolare sullo sterrato di Phongsali. Però la macchina è stata strategica perché ci ha permesso di partire e tornare col buio e la nebbia, poi con l'autista vai a colpo sicuro. Foto: il banano dalle mille risorse. Con le foglie di banano ci fai proprio di tutto, anche il rabbocco dell'olio. ⬅      

Luang Prabang

Immagine
Incredibile ma vero, siamo già a Luang Prabang. Dico così perché credevamo di metterci 2 giorni invece siamo arrivati in 4-5 ore senza fretta. Anche qui c'è una bella differenza tra nord e sud, al nord le strade indicate sulla mappa esistono veramente! E hanno anche pochi buchi... Siamo qui con Maurizio, un tortonese conosciuto in Thailandia che sta facendo il nostro stesso giro ma coi mezzi pubblici. Dormivamo nello stesso resort a Thung Chang, abbiamo seguito gli stessi consigli dati da Marco, il gestore bavenese, e continuiamo a incontrarci e girare assieme. Pur partendo in giorni diversi ci siamo ritrovati nella stessa guesthouse di Oudomxai e oggi, mentre noi ce la prendevamo comoda in moto lui faceva lo stesso tragitto in minibus. A ogni nostra sosta lui ci superava ma noi eravamo più veloci e lo passavamo ancora. 200 Km di clacson e saluti anche con l'autista. Primo impatto con la città patrimonio dell'umanità: una Riccione sul fiume. Magari la città è anche bell