Diu!

Può sembrare un'imprecazione dialettale ma è il nome della più famosa località balneare del Gujarat.
Siamo al mare!! Due giorni..
Solita solfa, tre visi pallidi includendo noi due ma sappiamo che sull'isola (già, siamo su un'isola) ce ne potrebbero essere altri quattro.
Questo è un altro mondo:
Abbiamo bevuto una birra e non uno "special tea", bottiglia sul tavolo e bicchieri di vetro in bella mostra.
La strada principale è deserta ma così deserta che mi sono fermato in mezzo a scattare tre foto e nessuno mi ha suonato il clacson.
I bovini sono nani e si può anche girare in infradito.
Se si potesse stare in spiaggia col costume sarebbe perfetto, ma qui non è sdoganato, comunque volendo spendere un centone a notte ci sono i resort con piscina.
Oggi niente di particolare se non la giornata in moto, 180 chilometri in quattro ore di cui 160 di strada bella e 20 a passo d'uomo che hanno massacrato la media e le ossa.
In una sosta in paese un bambino rotondo in tunica bianca si è fermato a fissarci per almeno cinque minuti mentre la gente passava e ci salutava, il tutto in mezzo al traffico. Poi abbiamo bevuto il chai (tè) più impegnativo del mondo: a metà della strada da incubo ci fermiamo tremanti di vibrazioni, buche e fatica per una pausa chai a bordo strada. Ci fanno accomodare su una pila di mattoni, ci danno in mano un piattino e ci versano dentro il tè bollente direttamente dalla brocca.. nel piattino.. tremolanti.. sui mattoni..
Foto del giorno: Passaggio animali.
Incredibile! Siamo in India... dove sulla strada ci sono più animali che anime ed è inutile segnalarne la presenza qui hanno messo un cartello ogni chilometro.
Eppure è la zona con meno animali in giro, chissà perché? È anche un bel posto, potremmo appendere le amache e accamparci per la notte...



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