Dove siamo? A Ranakpur!

Questo nome non mi entra in testa, siamo qui da cinque ore e l'ho chiesto dieci volte.
Abbiamo lasciato a malincuore Jaisalmer per avvicinarci a Udaipur, via Jodhpur ma sempre per strade alternative.
Notte a Jodhpur e stamattina superstrada fino a Pali per poi avventurarci su strade neanche indicate sulla mappa.
Per andare da Jodhpur a Udaipur basterebbero​ tre ore ma noi dovremmo metterci due giorni salvo imprevisti.
Oggi pomeriggio neanche tre diversi navigatori satellitari sapevano dirci dove stavamo andando.
Alla fine seguivamo la strada che prima o poi doveva arrivare da qualche parte... anche quando abbiamo dovuto guadare due fiumi in secca.
Ad un certo punto siamo arrivati da qualche parte, precisamente a Sadri, un villaggio che ci dicono sia  a pochi chilometri dalla tangenziale di Udaipur.
E tutti ci dicono di andare avanti fino a non mi ricordo il nome... Ranakpur.
Una strada nella foresta, l'ingresso anonimo di un tempio, due hotel ammuffiti e tre grand hotel / spa / maneggio super lusso ancora da ultimare ma già aperti.
Veniamo da Jodhpur con ancora la coperta del cane, ci meritiamo il grand hotel.
Questa zona è un altro pianeta, non si sente un clacson, ci fermiamo qui.
Ma perché gli hotel? Abbiamo scoperto che l'ingresso anonimo porta a una delle cinque meraviglie dell'India, un meraviglioso tempio giainista meta di pellegrinaggio.
I giainisti, per capirci, sono quelli che hanno come simbolo la svastica e la mano tesa verso l'alto. Detto così sembra il terzo Reich!
Qui il turista viene in gita da Udaipur: visita al tempio, jeep safari e rientro in giornata.
L'hotel, che è nuovo, non accetta ancora le carte di credito e non cambia valuta, solo Rupie. Noi non abbiamo così tanti contanti in tasca e qui vogliono addirittura l'equivalente di 35 €. Come facciamo? No problem, c'è il bancomat in paese.
Infatti in paese vedo l'insegna ma non la macchinetta, entro in banca a chiedere e mi spiegano che il bancomat è chiuso dietro una saracinesca e apre dopo le quattro.
Faccio presente che le quattro sono già passate: è vero, mi dicono, ma "dopo le quattro" non significa necessariamente le quattro e un minuto ma solo dopo le quattro.
Giustissimo.
Così aspettando con altri l'apertura della saracinesca converso con tutto il paese tramite l'unico che parla inglese.
Mi sentivo il fenomeno da baraccone con tanto di presentatore: " Venghino siori e siore a vedere lo straniero! Max dall'Italia, paese di Sonia Gandhi. Gira l'India in moto e aspetta il bancomat!".
Ad un certo punto esce il direttore dalla banca e viene da me a scusarsi dicendo che oggi il bancomat non aprirà per mancanza di contanti, magari domani.
Chiedo dov'è il più vicino perché ho bisogno di soldi adesso, devo pagare l'hotel, mangiare e far benzina per ripartire domani mattina.
Il più vicino è a Pali, ma non assicura che ci siano soldi, altrimenti Udaipur.
Mentre parlavo col direttore il paese si è attivato: mi sono ritrovato subito in mano un bicchiere di te, mi hanno portato cibo e beedies (sigarini indiani), mi hanno offerto benzina per arrivare fino a Udaipur o eventualmente un passaggio se non conoscevo la strada.
Alla fine ho trovato chi aveva liquidità sufficiente per cambiarmi 50€ (non di certo la banca) e che un giorno dovrà andare a Udaipur e farsi ore di coda per ricambiarli in Rupie.
Succede solo col turismo periferico.
Foto del giorno: A regola d'arte.
Allacciare un intero albergo alla linea elettrica? Basta una prolunga e un po' di nastro isolante.



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