Genio imprenditoriale thailandese

Ma come sono avanti i thailandesi!
Kho Chang significa Isola Elefante perché, con un po' di fantasia, la forma ricorda quella di un elefante sdraiato.
Cos'hanno pensato di fare i furbi imprenditori locali? Importare gli elefanti dalla terraferma per creare l'attrazione turistica a tema.
Invece di limitarsi a proporre il giro in elefante hanno avuto due idee geniali che pare funzionino anche bene: nutrire e lavare gli elefanti a pagamento!
In pratica ci sono gli elefanti parcheggiati a lato strada e, se vuoi, puoi acquistare la frutta dal loro allevatore e dargli da mangiare, ma l'idea migliore è quella di fare il bagnetto al pachiderma sempre dietro lauto compenso.
Così trasformano il costo del cibo in guadagno ma soprattutto evitano la rottura di lavare gli elefanti ogni giono e fanno soldi anche con quello. 
Ovviamente non si lavano con il tubo dell'acqua ma nel laghetto putrido.
Non so se avete presente quanto puzzi un elefante, immaginatelo bagnato: È più pungente di 100 cani sotto la pioggia e c'è chi è contento di pagare per impregnarsi di questo odore.
Geniali...
Ho pensato di copiare l'idea con Johnny e Amber, due cani (non miei) che trascorrono l'estate in vacanza nel nostro giardino: 5€ per dargli i croccantini e 10 per fargli il bagno. OK, non saranno proprio elefanti ma sono veramente simpatici e soprattutto puzzano come elefanti!
Chissà, magari trovo anch'io qualcuno disposto a pagare.

Intanto il "week-end" a Kho Chang volge al termine e domani mattina "torniamo in Thailandia". Certo anche Kho Chang è geograficamente in Thailandia ma è stata così snaturata a uso e consumo faranghese che sembra di essere all'estero.
Sento la mancanza del café boren (caffè locale) dalla nonna all'angolo e il cibo piccante da togliere il fiato. Mi mancano i sorrisi spontanei e le cortesie di chi non è stufo degli obesi puttanieri alcolizzati e degli hippies squattrinati in vacanza.
Quasi mi manca anche il topastro sotto il tavolo!
E non è che Kho Chang faccia schifo, anzi è un bel luogo di villeggiatura, ma non è esattamente il nostro genere. Il week-end è stato bello ma torniamo volentieri a Tha Mai.

Foto (brutta) del giorno: migranti in festa.
Quella zattera stracarica di gente non è il risultato di un naufragio ma è probabilmente una gita aziendale.
I "profughi", trainati lentamente verso una brutta fine da una barchetta a motore, hanno musica a tutto volume, cibo e bevande. 
Dopotutto sono buddisti: loro non muoiono, si reincarnano...

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